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Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli è sparita la tazza Farnese, uno dei capolavori più noti. Le indagini sono assegnate al capitano dei Carabinieri Lorenzo Ricci, del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. Giunto a Napoli, il capitano si avvale della collaborazione del maresciallo Salah Hamid della sezione locale, e di Luigi Benitozzi, factotum del museo e uomo di fiducia del direttore. Le indagini appaiono complicate ma Lorenzo trova in uno strambo dipendente del museo, Mauriello, un prezioso testimone, in possesso di un'enigmatica "mappa verbale", che sembra condurre al reperto trafugato. Seguendo questa pista, il capitano è catapultato nei luoghi più misteriosi della città, e in una dimensione temporale dominata dal glorioso passato napoletano e dal richiamo alla religiosità pagana. Gli indizi che emergono s'intrecciano coi significati evocati dalla tazza Farnese, attraverso le sue arcane raffigurazioni e la sua storia tormentata. Nel corso delle indagini, la città è scossa da un secondo tragico evento, il rapimento del sindaco Ferraris. Se c'è un legame tra i due crimini, tocca a Ricci scoprirlo. Tra violenze e colpi di scena, filoborbonici e fanatici neopagani, la corsa per svelare la mappa verbale è serrata e avvincente. Con una prosa vivace e accattivante, tra avventurose digressioni storiche e dialoghi grotteschi, Alessandro Luciano ci proietta in un racconto ben documentato, calandoci nella realtà quotidiana di una città affascinante e pericolosa.